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Supporto al greco antico
per LibreOffice/OpenOffice
Versione: 1.6-beta8

La finestra di dialogo Inserimento di caratteri ^

Il layout di tastiera Ibycus è molto pratico, ma pone qualche difficoltà nella memorizzazione di tutte le combinazioni di tasti necessarie a produrre i caratteri che si possono definire “fuori dall’ordinario”.

La finestra di dialogo Inserimento di caratteri (mostrata sotto) fornisce un aiuto proprio su questo fronte.

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La finestra di dialogo “Inserimento di caratteri” su Windows 8.1

La finestra di dialogo può essere attivata premendo la combinazione “Ctrl-8” su Windows e Linux o “⌘8” su Mac OS, a patto che il layout di tastiera sia attivo.

I caratteri disponibili sono organizzati in più sottogruppi, in modo che la dimensione della finestra occupi uno spazio ragionevole.

I caratteri compresi in una delle Aree ad uso privato di Unicode sono contrassegnati da un asterisco, che rimanda a un messaggio di avviso in cui si segnala che il carattere potrebbe non essere visualizzato correttamente.

Facendo clic su uno dei pulsanti corrispondenti ai caratteri, la finestra di dialogo si chiude e il carattere corrispondente viene inserito all’interno del documento.

A proposito delle PUA (Aree ad uso privato) ^

Le PUA (Aree ad uso privato) di Unicode sono delle gamme di glifi a cui, per loro stessa definizione, non sono stati assegnati dei caratteri dallo Unicode Consortium. Per questo motivo, i glifi presenti in queste aree non possono essere considerati come caratteri codificati nello standard Unicode propriamente detto.

Molti professionisti e istituzioni hanno creato raccolte di caratteri inserite nelle aree ad uso privato. I criteri di sviluppo di alcune di queste aree sono stati resi pubblici, in modo che altri creatori di caratteri per le aree ad uso privato possano intervenire sui campi di codici poco utilizzati o del tutto inutilizzati ed evitare così sovrapposizioni. Molti caratteri e scritture inizialmente codificati e riconosciuti all’interno delle aree ad uso privato sono stati di fatto inseriti a pieno titolo nella codifica Unicode standard, rendendo così necessaria l’esclusione di tali glifi dalle aree ad uso privato e la loro rimappatura in altri campi di codici Unicode.

Alcune delle più riconosciute e ampiamente sviluppate aree ad uso privato gestite con criteri condivisi sono mantenute dal ConScript Unicode Registry (CSUR), dalla Medieval Unicode Font Initiative (MUFI), dalla SIL International (in passato nota come Summer Institute of Linguistics) e dal progetto TITUS (in tedesco “Thesaurus Indogermanischer Text- und Sprachmaterialien”).

In termini pratici, la corretta visualizzazione di un carattere inserito in un’area ad uso privato dipende interamente dal tipo di carattere scelto per rappresentare quel particolare glifo: se il tipo di carattere lo prevede, sarà visualizzato correttamente; se non lo prevede, l’applicazione tenterà di trovare un sostituto adatto (come sempre accade in questi casi). Ma la possibilità che il tentativo di sostituzione fallisca aumenta, proprio a causa della natura del glifo (che fa parte, cioè, di un’area ad uso privato).